domenica 12 maggio 2013

DICO: murgiamore

Non lo so, non mi fido di questa facilità.
Questa sfiducia non mi convince.
E' tutto troppo semplice.
Non si può peggiorare e basta.
Il problema è quando chiudiamo la porta di casa.
Se poi la porta, e anche la casa, sono sulla Murgia il problema è doppio: qui non arriva l’eco di niente.
Le pietre, le frasche, i tronchi di quercia sono un ottimo riparo dalle cattive notizie. Un pretesto, una successione sfrenata di titoli su un settimanale.
Ripercorro piano certe strade, a volte, i muretti a secco segnano la direzione; piante strane, pietre ovunque: è una durezza sconcertante.
Gli occhi addosso, così alzo foglie, sollevo strati di polvere, ma niente, non c’è la presenza di nessuno spettatore. Gli occhi sono altrove.
E’ troppo presto per sentirsi svuotato. Per soccombere.
Questo Mondo è una grossa allucinazione.
Certo la ricchezza è distribuita molto male, alla rinfusa, sembra ordinata come i mandorli messi a casaccio tra le fila infinite di ulivi, che non terminano: degni di una vera ossessione.
Questa, mi pare una società abbandonata fuori da un cassonetto, una civiltà che non si sa differenziare.
Questa natura è un’eccezionale rappresentazione di quel che siamo aggrappati a quel che vorremmo essere.
Si disfano governi, giunte, consigli di amministrazione, ma il grosso albero che da bambino fissavo, sdraiato sotto i rami c’è sempre; cresce piano, non mi tradisce. Sono gite nella solitudine, nella libertà umana, nello strato più nascosto: non conosciamo i sentieri, la disposizione delle pietre lungo i muretti, gli animali che le abitano; non conosceremo mai le ossa che reggono il tendone del corpo  – il nostro, i salti mortali che l’attraversa, gli spettacoli lungo le vene.
L’incontro è la vera sorpresa in questo territorio da esplorare.
E quando ci imbattiamo in qualcuno che non sa, non possiamo tirarci indietro, bisogna dire, raccontare, anche cose che poi si rivelano sbagliate.
Il silenzio e l'indifferenza ci portano a morire.
Per questo dico: MurgiAmore.


Gaetano Benedetto



Foto: Valentina D'Erasmo 

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