martedì 30 aprile 2013

LE MURGE: UN PAESAGGIO MODELLATO DALL’ ACQUA.


Le Murge pugliesi vantano una storia lunga circa 70-60 milioni di anni.
La piattaforma originaria di età cretacica ha subito un graduale sollevamento che, a seguito di collisioni tettoniche, ha comportato l’emersione di un’ intera regione.

Per tutta l’era seguente (terziario o cenozoico) fu interessata dal fenomeno dell’emersione del territorio pugliese. Le rocce carbonatiche - che caratterizzavano il paesaggio a quel tempo – a contatto con l’atmosfera e agenti climatici, innescarono reazioni che comportarono l’erosione e la dissoluzione di queste ultime e l’originarsi della fenomenologia carsica.

Lama San Martino, Toritto - (Ba).




In uno “step” successivo (durante il pliocene ,5-2 milioni di anni fa), il territorio pugliese o meglio l’avampaese, a seguito dell’innalzamento del livello del mare, venne sommerso dando inizio a una nuova fase sedimentaria denominata “ciclo bradanico”.


A questa fase ne segue una contraria: il territorio subisce un ulteriore innalzamento sul livello del mare (coinvolto dai movimenti dei ghiacciai). Con questa fase si pone fine al “ciclo bradanico” e viene “inaugurato” un paesaggio del tutto nuovo e distinto.


Le Murge occupano l’area centrale della regione e si estendono con orientamento NW-SE.

Il territorio viene solitamente distinto in Mugia Alta e Premurgia: nella prima rientrano i rilievi più alti (Torre Disperata 686 m e M. Caccia 680 m), nella seconda raramente si raggiungono i 500 m s.l.m. .

Il forte dilavamento del terreno ha contribuito all’affioramento del sostrato calcareo. Gli afflussi meteorici hanno pertanto provocato l’infiltrazione di acque  nelle fratture della roccia che hanno contribuito allo originarsi dei  diversi fenomeni carsici (che approfondiremo in seguito): doline o puli, polje, gravine a livello superficiale e pozzi, inghiottitoi, caverne, voragini o gravi a livello sotterraneo.


Sono altresì testimonianza di un carsismo ben più antico le profonde sacche riempite di bauxite e di terra rossa da collegarsi ai primissimi fenomeni carsici.

L’ Alta Murgia è sprovvista di un’idrografia superficiale, attestata, invece, nell’antichità e oggi testimoniata dalla presenza delle ‘Lame’, ma è attraversata da corsi d’acqua sotterranei che in alcuni casi raggiungono una profondità non indifferente soprattutto laddove i fenomeni carsici sono più intensi.



A nessuno verrebbe da pensare oggi, scrutando l’aspro e duro paesaggio murgiano, che fosse sommerso dalle acque, che ospitasse corsi d’acqua, che fosse riaffiorato dal mare.

Ma è proprio alle acque che il gioiello paesaggistico pugliese, deve il suo ciclo!




Foto: Giovanni Bellini


Bibliografia di riferimento:

-A. Mangiatordi ,Insediamenti Rurali e Strutture Agrarie nella Puglia centrale in età Romana , Bari,2011 Edipuglia.

-P .Rossi,Compendio di Geografia Generale,Bari,2009,Cacucci editore.

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